I vigneti brionesi occupano gran parte di un magnifico pianoro, un terrazzamento di origine fluvio-glaciale ai piedi delle Alpi. Queste colline di età Pleistocenica (circa 400.000 anni fa), proseguono lunghe e regolari fino a raggiungere il Monte Rosa. Il terreno è composto da argille negli strati superficiali e da ciottoli in profondità.
I 6,5 ettari dei vigneti della famiglia che sono stati reimpiantati nel 1997, oggi hanno raggiunto la maturità e l’equilibrio necessari a garantire una migliore e più ricca composizione delle uve. La varietà principale è il Nebbiolo, che su questi terreni acquisisce peculiari caratteristiche di eleganza e raffinatezza. Insieme al Nebbiolo nei vigneti Castaldi si trovano Vespolina, Uva Rara e bianco autoctono che essendo cultivar autoctone aiutano a definire la tipicità e la tradizione delle colline di Briona.
La gestione dei vigneti è per lo più manuale, il che comporta un maggiore dispendio di tempo investito nelle lavorazioni in campo controbilanciato però da un guadagno in termini di qualità del prodotto ottenuto. Durante la vendemmia i grappoli vengono selezionati sulla pianta e vengono raccolti con cura in piccole ceste da 20 kg.